Questo progetto si inserisce nella più vasta iniziativa denominata Il Borgo degli Aironi che è volta a promuovere attività artistiche e culturali legate ai temi dell’ambiente rurale, della campagna, della natura ed, in particolare, degli aironi, che sono la presenza animale più significativa di queste terre di risaia. Essa è finalizzata a promuovere e caratterizzare Borgolavezzaro quale Comune legato al proprio territorio, alla natura, alle tradizioni.
Il progetto, inoltre, offre l'opportunità di immaginare la risaia non solo come un campo che produce riso ma un ecosistema molto più complesso ed articolato in grado di offrire un aiuto importante ai fini della conservazione.
Protagonisti
Il progetto, seppur di piccola portata, prevede la collaborazione tra diverse persone e realtà che apportino le differenti competenze indispensabili alla sua realizzazione.
Protagonisti, nello specifico, sono:
L’Associazione Culturale Burchvif di Borgolavezzaro
L’Azienda Agricola F.lli Locatelli di Borgolavezzaro
La dott.ssa Violetta Longoni e la dott.ssa Elisa Riservato dell’Università di Pavia
Il Comune di Borgolavezzaro
L’Assessorato all’Agricoltura della Provincia di Novara
Il Settore Fitosanitario della Regione Piemonte
L’Associazione Irrigazione Est Sesia di Novara
Scopi del progetto
In particolare l’azione è mirata a favorire gli aironi che sono rimasti a svernare in questa porzione di territorio di Bassa Novarese e di Lomellina. Questi appartengono all’elenco di “specie prioritarie” stilato dall’Unione Europea che comprende le specie la cui conservazione è da considerare di primaria importanza nella gestione del territorio.
Più in generale si tratterà di fornire un ambiente favorevole all'avifauna acquatica durante la stagione invernale, quando le risorse alimentari scarseggiano. Oltre agli aironi i campi potranno essere utilizzati anche da limicoli ed anatidi in migrazione o svernamento.
Creare un'area dove sia possibile e facile osservare gli animali da vicino. Questo aspetto assume una doppia valenza: didattica ed estetica.
Gli aspetti didattici possono svilupparsi sia in occasioni fruibili dal singolo visitatore che utilizza il punto di osservazione, sia in eventi organizzati e guidati rivolti alla cittadinanza o brevi percorsi didattici rivolti alla realtà scolastica. In ogni caso, il primo anno di allagamento invernale della risaia è considerato come esplorativo delle potenzialità del progetto e non si prevede di organizzare attività particolari rivolte al pubblico.
L’aspetto estetico si risolve invece nella vicinanza e visibilità di animali eleganti come gli aironi e nella possibilità offerta al visitatore od al semplice passante di posare lo sguardo su di un paesaggio agricolo diversificato e vivo, dove, invece che esserci terra brulla, si rispecchiano grossi rami e ramaglie, dossi emersi e uccelli sulla superficie dell’acqua, posati sui rami, in volo.
Localizzazione
La località individuata è un campo della superficie di circa 5 ettari, nel territorio di Borgolavezzaro, in zona situata ai confini dell’area naturalistica del Campo della Ghina.
Vi è facile accessibilità all’acqua d’irrigazione, buona possibilità di creare un punto di osservazione ben protetto ed in posizione favorevole e divieto di caccia nell’intera zona.
Strumenti
Allagamento di una risaia durante i mesi invernali;
Diversificazione della struttura del campo allagato;
Fornitura a cadenza settimanale di pesce vivo e frattaglie di pesce per gli uccelli;
Creazione di un punto di osservazione per i visitatori;
Diversificazione della struttura del campo allagato:
Un solco profondo, tracciato in posizione centrale, per tutta la lunghezza del campo. dove, in caso di congelamento dell'acqua, vi si possa rifugiare il pesce.
Due lingue di terra intrise d’acqua e da essa emergenti, ai lati del solco, derivanti dall’escavo del solco medesimo utili ai limicoli in generale e ad eventuali altri uccelli che gradiscono questo tipo di ambiente.
Fascine di ramaglie e grossi rami ben strutturati. Collocate attraverso il solco, le prime permetterebbero al pesce di trovare rifugio per evitare che gli uccelli esauriscano le risorse di cibo entro breve tempo.
I secondi potrebbero fornire un posatoio di caccia con un valore principalmente estetico, funzionale all’osservazione degli aironi e servirebbero a rendere più variegato il paesaggio agricolo. Potrebbero, inoltre, attirare anche altri uccelli che si nutrono di pesce e che necessitano di posatoi per la caccia, come il martin pescatore.
Periodo
Il progetto prevede di allagare la risaia nei mesi invernali ovverosia novembre, dicembre, gennaio e febbraio che sono i mesi nei quali si presume che la fauna in generale e gli aironi in particolare si trovino in maggiore dificoltà a causa delle temperature rigide e delle difficoltà nel reperimento del cibo.
Alla fine del mese di febbraio si provvederà all’asciutta della risaia per soddisfare le necessità legate alla ripresa dei lavori agricoli.
Monitoraggio
Durante il primo anno si prevede di effettuare un costante controllo sull'utilizzo della risaia allagata da parte dell'avifauna acquatica, sia durante il periodo di allagamento che nei mesi successivi. Infatti la presenza di acqua e materiale organico nei mesi invernali potrebbe arricchire il terreno di microfauna, come invertebrati del suolo, offrendo un ambiente più favorevole agli uccelli nei periodi seguenti. Sarà, quindi, interessante verificarne la presenza. Tutte queste informazioni possono essere funzionali allo sviluppo di un progetto di educazione ambientale da rivolgere alle scuole locali.
Queste informazioni sono altresì utili ad individuare il tempo impiegato dagli aironi per esaurire le prede disponibili e quindi a pianificare le immissioni negli anni a venire. Inoltre, il coinvolgimento dei volontari dell’Associazione Burchvif e dei cittadini, degli agricoltori e di importanti istituzioni nella realizzazione e nello sviluppo del progetto mira a favorire un concetto di territorio inteso come un bene prezioso e comune a tutti e dà alle attività di gestione ambientale una valenza di partecipazione attiva.
Il controllo a cadenza settimanale (più altri eventuali facoltativi) dell'utilizzo della risaia da parte degli uccelli raccoglierà le seguenti informazioni:
Meteo (T°… meteo…)
specie presenti
numero di individui per ogni specie
area della risaia utilizzata dalle diverse specie
attività degli animali
Il controllo settimanale sarà diviso e programmato anche con largo anticipo tra molti rilevatori reclutati tra esperti, volontari dell’associazione e cittadini, come già citato in precedenza.
Un controllo della pedo e idrofauna invertebrata sarà effettuato da naturalisti zoologi.
Sarà realizzato un punto di osservazione che sarà un buon compromesso tra la visibilità degli animali e la limitazione del disturbo. Sarà inoltre creata una barriera, (una parete di cannette), che permetta un accesso al punto di osservazione defilato alla vista degli uccelli.
Si effettuerà un monitoraggio di controllo dell’utilizzo da parte degli uccelli in una risaia poco distante ma non limitrofa e non allagata, effettuato contemporaneamente alle rilevazioni nel campo oggeto dell’iniziativa.
L’Assessorato all’Agricoltura della Provincia di Novara in collaborazione con il Settore Fitosanitario della Regione Piemonte verificherà eventuali effetti positivi dell’allagamento invernale sull’attività di risicoltura nella stagione successiva.
Secondo studi effettuati in Mississipi (uno degli stati maggiormente interessati dalla coltivazione del riso negli USA) dalla Mississipi University, sarebbero molti i vantaggi di tipo colturale derivanti dall’allagamento delle risaie in inverno.
Aspetti colturali positivi evidenziati dal citato studio:
la copertura d’acqua del terreno limita l’attecchimento e lo sviluppo delle piante infestanti permettendo di risparmiare sull’uso di diserbanti nella stagione successiva;
le stoppie lasciate macerare in acqua e la maggior quantità di materiale organico presente nel terreno, lasciato dagli organismi che si sono avvantaggiati dello stato del campo allagato, aumentano la fertilità del suolo;
i nutrienti non vengono trascinati via dall’acqua delle precipitazioni ed, anzi, ne vengono apportati altri dall’acqua utilizzata;
si alimenta e rimpingua la falda con acqua che è stata filtrata e depurata.
Una lavorazione superficiale (lavorazione minima) invece dell’aratura consente di utilizzare al meglio i nutrienti accumulati nello stato superficiale e di risparmiare nei costi di lavorazione.
Sebbene lo studio di una sola risaia non abbia un valore scientifico potrebbe, comunque, dare informazioni di tipo aneddotico ed essere trampolino di lancio per progetti più ambiziosi.